Pensioni minime: novità, aumenti e integrazione al minimo per il 2025
La manovra di bilancio degli ultimi anni ha introdotto misure per incrementare le pensioni minime, affiancando l’adeguamento annuale all’inflazione con un incentivo aggiuntivo. Dopo il boost del 2,7% applicato nel 2024, si prevede per il 2025 un ulteriore aumento del 2,2%, portando l'importo mensile a 616,67 euro (13 mensilità). Questo incremento mira a garantire un livello di sostegno adeguato, dato che l'adeguamento automatico previsto (0,8%) sarebbe insufficiente a compensare l'inflazione.
Cos’è l’integrazione al minimo?
L’integrazione al minimo è un sostegno introdotto per garantire che i pensionati con assegni inferiori a una soglia stabilita annualmente possano raggiungere almeno il livello della pensione minima. L’integrazione è calcolata in base al reddito personale o familiare e varia a seconda della situazione.
Come funziona il calcolo?
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Pensionati non sposati
Per chi vive da solo, il reddito massimo per ottenere l’integrazione piena è di 7.844,19 euro annui nel 2025. Al di sopra di questa soglia, ma entro i 15.688,37 euro, spetta un’integrazione parziale. Per redditi superiori non è prevista integrazione.Esempio: un pensionato con reddito di 4.000 euro e una pensione mensile di 100 euro riceverebbe l’integrazione al minimo piena. Con un reddito di 9.000 euro e una pensione di 200 euro, spetterebbe un’integrazione parziale calcolata sul massimale residuo.
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Pensionati coniugati
Per i pensionati sposati, il reddito coniugale è determinante, salvo che la pensione abbia decorrenza antecedente al 1994. In generale, il limite per redditi coniugali è di 31.376,74 euro annui nel 2025. Tuttavia, in casi specifici, può essere applicata una soglia maggiore (fino a 5 volte il trattamento minimo).
Quali pensioni possono essere integrate?
Tutte le prestazioni previdenziali, comprese le pensioni di reversibilità, possono essere integrate al minimo, a eccezione delle pensioni calcolate esclusivamente con il sistema contributivo e di alcune pensioni supplementari.
Esclusioni dal calcolo del reddito
Ai fini dell’integrazione, alcuni redditi non vengono considerati, come:
- Pensioni esenti da Irpef (es. pensioni di guerra);
- Reddito dell’abitazione principale;
- Arretrati soggetti a tassazione separata.
Cosa aspettarsi per il 2025
Le pensioni minime vedranno un lieve incremento, ma l’integrazione al minimo rimarrà uno strumento essenziale per sostenere i pensionati con redditi bassi. È importante monitorare i requisiti di reddito e verificare con attenzione i propri diritti per beneficiare delle agevolazioni previste.